Quante verità può sopportare un uomo?

16.11.2013 22:47

"E non esiste un tempo passato, e nemmeno un tempo futuro ma: il mio tempo"

Un faro puntato sulla platea confonde lo spettatore. Chi è al centro della scena? Chi non pensa di aver mai pensato le parole urlate, sussurate, cantate da un'esile e giovane attrice che con estremo impegno fisico corre e ripercorre le tappe del disagio psichico e fisico di un io comune?

"Si fa l’abitudine a tutto e in quel momento ci siamo persi"

Attimi di tragica ironia portano a sorridere e un attimo dopo a stringersi nella poltrona di velluto rosso, perchè  si assiste alla disperata caduta e ricaduta di un malato, chiuso e bloccato in una gabbia. Rincorso e percosso da un medico inetto o dai fantasmi della sua mente.

"E' difficile essere una rivoluzionari se si è messi sempre spalle al muro "

Uno spettacolo di forte impegno sociale, una denuncia, una preghiera: a Dio o all’uomo?Sta a noi scegliere come interpretarla. Il palcoscenico è un ring dove i protagonisti urlano, si sfidano e lottano. Un testo che scuote e non lascia indifferenti. Una protagonista, Margherita Ortolani, magnetica, affascinante ed esplosiva viene affiancata da Vito Bartucca al quale spetta il compito ingrato di incarnare l'uomo che asseconda unicamentei suoi meri bisogni fisiologici e sessuali prima e il medico carnefice e sadico dopo. Una prossemica viva e violenta.

Un'ora intensa che scorre su un ritmo sincopatico simila a quello del cuore di chi  ascolta questa singola ma purtroppo fin troppo riconoscibile voce umana.

"Abbiamo perso la battaglia ma vinceremo la guerra!"

Una preghiera, un appello disperato che lascia comunque traccia di un messaggio di speranza, che arriva  a chi non basta esprimere un pensiero, ma vuole reagire ed essere l'eccezione.